La Responsabilità delle Aziende Ferroviarie per il Rallentamento dei Servizi: Una Sentenza Decisiva

Nel contesto giuridico italiano, la Corte di Cassazione sez. III civile n. 28244/2023 del 09/10/2023 ha posto l'attenzione sulla responsabilità di Trenitalia s.p.a. in ipotesi di ritardi prolungati e interruzioni della circolazione ferroviaria.

Questo caso, che coinvolge un passeggero bloccato su un treno per 24 ore a causa di condizioni meteorologiche avverse, ha portato la Corte a riflettere sulla necessità di fornire adeguata assistenza ai viaggiatori e sull'obbligo delle compagnie ferroviarie di comunicare tempestivamente i potenziali disagi.

Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un passeggero, che aveva avviato un giudizio contro Trenitalia S.p.a., quando nel febbraio del 2012 su un treno regionale Roma Termini - Cassino a seguito di una forte nevicata il treno rimase bloccato per circa 24 ore senza cibo nè assistenza nei confronti dei passeggeri. Il Giudice di Pace di Cassino aveva precedentemente condannato l'azienda al risarcimento del "danno esistenziale" subito dal passeggero.

In sede di appello la pronuncia veniva riformata. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ribadito la responsabilità dell'azienda in base a diversi fattori chiave, In particolare, oltre al ritardo prolungato i giudici hanno sottolineato due elementi significativi: 

  1. è la mancanza di adeguata assistenza ai passeggeri bloccati sul treno per 24 ore. In situazioni simili, le aziende ferroviarie hanno l'obbligo di fornire pasti e bevande ai viaggiatori, garantendo il loro benessere durante il disagio.
  2. le previsioni meteo avevano chiaramente segnalato i potenziali disagi a causa delle condizioni climatiche avverse, ma l'azienda ferroviaria aveva ignorato tali avvertimenti e non aveva adeguatamente informato i passeggeri del potenziale rischio.

 

La sentenza n. 28244/2023 della Corte di Cassazione apre la strada a un importante precedente giurisprudenziale.

Essa stabilisce che, anche in situazioni meno gravi rispetto a quella in questione, se i rallentamenti sono prevedibili e le aziende ferroviarie non forniscono adeguata assistenza o non avvisano i passeggeri dei potenziali disagi, i viaggiatori hanno diritto a un risarcimento per il danno subito. Questo rappresenta un chiaro messaggio sulle responsabilità delle aziende ferroviarie nei confronti dei loro clienti che da ora in avanti disporranno di una tutela sia per il risarcimento del danno che per assistenza all’interno del treno.

Nel caso specifico, il passeggero ha ricevuto un risarcimento di 400 euro, nonostante il costo del biglietto fosse di soli 5 euro, questo dimostra la priorità data alla tutela dei diritti dei passeggeri e all'obbligo delle aziende ferroviarie di fornire un servizio affidabili anche in condizioni difficili.

Inoltre, la Suprema Corte ha escluso il concorso colposo del passeggiero ex art. 1227 c.c. nella causazione del danno.

Nella sentenza si legge infatti “La condotta che la creditrice della prestazione l’odierna  ricorrente sostiene avrebbe dovuto nella specie mantenere, e cioè astenersi dal mettersi in viaggio, era in ogni caso inesigibile, in quanto le informazioni fornitele non erano tali da far prevedere che il tragitto non si sarebbe concluso in tempi ragionevoli, e di per sé incongruente, in quanto la V. si sarebbe trovata nella necessità di fare fronte al reperimento di un luogo ove soggiornare, a (Omissis) o nel corso del travagliato tragitto, a sue esclusive spese”.

In conclusione, la pronuncia della Corte di Cassazione rappresenta un passo significativo nel garantire che le aziende ferroviarie assumano la responsabilità dei loro servizi e dei disagi subiti dai passeggeri. Questo caso offre un chiaro quadro giuridico per affrontare situazioni simili in futuro, rafforzando i diritti dei viaggiatori in Italia, soprattutto pendolari, stabilendo norme chiare per l'assistenza e l'informazione in caso di ritardi prolungati e interruzioni del servizio ferroviario.