La Corte di Strasburgo, con sentenza depositata il 15 settembre, ha respinto un ricorso in Cassazione (R.G. n 32610/07), poiché privo dei requisiti formali stabiliti dall’articolo 366 bis del C.p.c (abrogato, ma ancora vigente ai tempi del ricorso). 

In seguito, il ricorso alla CEDU che, senza però accogliere il ricorso, ha emesso la sentenza ponendo l'accento su quegli che sono i parametri entro i quali il legislatore può muoversi nello stabilire le regole processuali che moderino il diritto di accesso alla giustizia, sempre però in linea con il buon funzionamento della stessa, motivo per il quale i limiti non devono mai essere troppo restrittivi e rigidi.

Fra le condizioni poste, vi è quella di aggiungere al ricorso in Cassazione una sintesi che meglio esplichi il pensiero posto alla base del ricorso stesso e illustri quale sia il principio di diritto violato: questo limite è perfettamente in linea con la Convenzione Europea per i Diritti dell'Uomo, non risultando né rigido, né troppo restrittivo per un equo accesso alla giustizia.