Nuovo Codice Appalti: il Correttivo.

Il 13 aprile scorso è stato approvato il correttivo (D.lgs. 50/2016) del Codice Appalti, portando a termine l’iter parlamentare iniziato lo scorso anno. Entro il 19 aprile il correttivo dovrà essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Tra le principali novità introdotte dal correttivo, spiccano:

-       L’obbligo per le Stazioni Appaltanti di fare riferimento al Decreto Parametri (Decreto Ministeriale 17 giugno 2016) per la definizione dei compensi per i professionisti.

-       Per i lavori di importo compreso tra 150 mila e un milione di euro, è stato portato a 15 il numero minimo di imprese che devono essere invitate alle procedure negoziate.

-       È stato confermato che l’impresa vincitrice dell’appalto non potrà affidare in subaffitto più del 30% del valore complessivo del lavoro. È stato precisato, però, che nel caso di valore superiore a 5.2 milioni di euro o ogni qualvolta vi sia rischio di infiltrazione, è obbligatorio indicare, contestualmente all’offerta, tre subappaltatori disponibili e qualificati per quello specifico lavoro.

-       Per le sole opere di manutenzione ordinaria è stato fissato un tetto massimo di due milioni e mezzo al di sotto del quale i lavori pubblici si potranno appaltare sulla base di un progetto semplificato.

-       Nell’ambito regionale e comunale, è stato previsto di riservare un certo numero di appalti di valore inferiore a un milione di euro alle piccole e medie imprese locali. Tale previsione, secondo gli esperti, è a rischio bocciatura da parte dell’Unione Europea.

-       Al fine di ottenere una stretta sui pagamenti della PA, è stato previsto l’obbligo per quest’ultima di emettere i certificati entro 45 giorni dall’approvazione dello stato di avanzamento dei lavori.

La relazione che accompagna il correttivo, precisa come le modifiche proposte sono mirate a perfezionare l’impianto normativo senza intaccarlo, con lo scopo di migliorarne l’omogeneità, la chiarezza e l’adeguatezza in modo da perseguire efficacemente l’obiettivo dello sviluppo del settore che la stessa legge delega si era prefissata. L’obiettivo del Governo, quindi, è quello di velocizzare l’assegnazione degli appalti ma nello stesso tempo garantire maggiore trasparenza e imparzialità.