Approvato il decreto sugli incentivi alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico

La Commissione Europea approva il decreto sugli incentivi alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico.

Finalmente la Commissione Europea ha approvato il decreto sugli incentivi alle rinnovabili non fotovoltaiche, compatibile con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Per l’entrata in vigore, bisogna attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Questo  provvedimento, messo a punto dal ministero dello Sviluppo Economico nel 2015, prevede incentivi proporzionati alle dimensioni degli impianti fino alla fine del  2016, con l'intento di incrementare la capacità di generazione da fonti rinnovabili di 1300 megawatt.

Quali sono le tecnologie rinnovabili incentivate?

Le risorse energetiche rinnovabili citate sono: l'idroelettrico, l'eolico, il geotermoelettrico, le biomasse e i biogas, i gas di depurazione, i bioliquidi sostenibili, i gas di discarica, l'energia oceanica.

Da notare che gli incentivi previsti dal decreto non sono applicabili alle energie rinnovabili derivanti dal fotovoltaico, poiché l'energia solare è stata già sostenuta abbondantemente negli anni passati.

Il decreto in analisi potrebbe incrementare l’ingresso nel mercato dei produttori di energia rinnovabile, con un meccanismo che prevede  solo per i piccoli impianti la possibilità di usufruire di agevolate  tariffe di riacquisto: è prevista infatti l’incentivazione diretta, su richiesta, per i piccoli impianti con una grandezza minore di 0,5 MW.  Per quanto concerne gli impianti con una potenza compresa tra gli 0,5 MW e i 5 MW, invece, l'accesso agli incentivi è previsto con modalità e livelli di priorità differenziati a seconda della tecnologia, mentre quelli con una grandezza superiore ai 5 MW dovranno partecipare a specifiche gare d'appalto .

La Commissione Europea ha ritenuto che tutto ciò  possa accrescere la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, con il vantaggio di ridurre l’inquinamento, in linea con gli obiettivi stabiliti dell’Unione Europea.

Per l'accesso agli incentivi è necessaria l'iscrizione al registro del GSE (Gestore Servizi Energetici) relativo alla propria tipologia di impianto, per poi  partecipare ai bandi che lo stesso gestore servizi energetici pubblicherà.

Ciò che lascia più perplessi, però, è il ritardo eccessivo con cui è stato approvato il decreto: quali sono, dunque, le problematiche legate a tale lentezza nell'approvazione del decreto?

Quest'ultimo, atteso per più di 16 mesi, revisionato molteplici volte, entrerà in vigore quando purtroppo sarà praticamente già privo di efficacia, perché i nuovi incentivi valgono solamente fino a dicembre 2016. 

Risulta dunque di facile intuizione che questa dilazione potrebbe creare un clima di generale incertezza, frenando gli impieghi di denaro, allontanando i possibili investitori, con l'effetto nefasto di rallentare la crescita di un settore così rilevante, sortendo dunque l'effetto opposto a quello auspicato.

Per approfondimenti:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/