PILLOLE SU SCHENGEN

Il trattato di Schengen è un trattato internazionale volto alla libera circolazione per le persone che prevede l’abolizione dei controlli alle frontiere.

Aderiscono a Shengen 26 paesi, di cui ventidue sono membri dell’Unione Europea, quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Non ne fanno parte Irlanda e Regno Unito, perché hanno esercitato la clausola di esclusione, mentre per Bulgaria, Cipro, Croazia e Romania il tratto non è ancora entrato in vigore.

 

L’area di libera circolazione è entrata progressivamente in vigore a partire dal 1985, anno in cui Francia, Germania e Benelux hanno firmato l’accordo. L’Italia ha aderito nel 1990.

Gli accordi divennero parte della normative UE  con il Trattato di Amsterdam, e successivamente furono integrati nel Trattato di Maastricht.

 

Il Trattato prevede l’abolizione dei controlli alle frontiere nello spazio Schengen, il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne, la collaborazione tra le forze di polizia e interventi anche oltre i confini dello Stato, il coordinamento tra stati nella lotta alla criminalità organizzata di carattere internazionale, e l’integrazione delle banche dati delle forze di polizia.

 

Alla luce dei recenti attacchi terroristici avvenuti a Parigi lo scorso 13 Novembre 2015, e per contrastare l’arrivo dei richiedenti asilo e dei migranti, alcuni paesi (Austria, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia e Svezia) hanno sospeso l’operatività del trattato, reintroducendo i controlli per le persone alle frontiere.

 

Su impulso dei paesi meridionali dell’Unione Europea, come Grecia e Italia, si sta discutendo per sospendere il trattato e riestendere i controlli alle frontiere interne fino a due anni. La clausola può essere applicata solo se esista una “minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interna”, o da “gravi lacune relative al controllo delle frontiere esterne” che potrebbero mettere in pericolo “il funzionamento generale dello spazio Schengen”.