Anche il personale in servizio può adire la Corte Conti per il diritto alla pensione privilegiata

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 4325/2014, hanno statuito che rientra nella giurisdizione della Corte dei Conti la domanda di accertamento della causa di servizio quale condizione per l’accesso al trattamento pensionistico privilegiato, anche quando questa sia presentata senza la pedissequa domanda di condanna dell’ente al pagamento di detta pensione privilegiata.

Questa decisione risulta di fondamentale importanza per il personale delle Forze Armate e di Polizia, anche a ordinamento civile, che abbia interesse a ricorrere avverso i decreti del Ministro della Difesa che abbiano rigettato l’istanza di riconoscimento della dipendenza di infermità e/o menomazioni da cause di servizio. In precedenza, si riteneva erroneamente che la competenza spettasse unicamente al TAR il quale, peraltro, si mostrava restio a riformare il parere del “Comitato di verifica delle cause di servizio”, ritenendolo frutto di una discrezionalità tecnica insindacabile. Nei pochi casi in cui, invece, il ricorso veniva ritenuto ammissibile e delibato, il Tar si limitava ad annullare l’atto rinviandolo al Comitato con i rischi di un reiterato parere negativo. A questa situazione di incertezza pone rimedio l’ordinanza delle Sezioni Unite, con il riconoscimento della giurisdizione della Corte dei Conti: quest’ultima, legittimata all’esercizio di ampi poteri istruttori, è in grado di emettere una sentenza che riconosca la dipendenza di infermità, menomazioni o lesioni da cause di servizio, quale presupposto per la pensione privilegiata. Il ricorso innanzi alla Corte dei Conti può essere proposto senza limiti di tempo - differentemente dal ricorso al TAR, da esperirsi nel termine decadenziale di 60 giorni dalla notifica del decreto ministeriale - e anche quando il personale ricorrente sia ancora in servizio attivo. Ma a chi può essere utile ricorrere innanzi alla Corte dei Conti?

Ebbene, la pronuncia delle Sezioni Unite si rivolge a chi sia stato dichiarato parzialmente inidoneo al servizio, potendo ottenere il riconoscimento del diritto alla permanenza nel ruolo militare con mansioni d’ufficio e “ipotecare” il diritto alla pensione privilegiata; a chi sia stato dichiarato inidoneo al servizio militare incondizionato, al fine di poter ricoprire ruoli civili e beneficiare della suddetta pensione; infine, a chi sia stato riconosciuto comunque idoneo a seguito delle lesioni o menomazioni ma abbia interesse a ottenere il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio per poter godere della pensione privilegiata, pur con infermità negata.

Gli avvocati Mario e Alessandro Benedetti soci di BLB Studio Legale (www.blblex.it), con consolidata esperienza professionale e personale maturata presso la Marina Militare Italiana, sono in grado di assistere il personale delle Forze Armate e di Polizia innanzi alla competente Corte dei Conti, per il riconoscimento dei diritti pensionistici.