Payback e i dispositivi medici. Il grande dilemma per le aziende.

L’articolo 18 del decreto-legge Aiuti-bis n. 115 del 2022, rubricato “Accelerazione delle procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per i dispositivi medici e dei tetti di spesa farmaceutici”, ha disposto il concreto accertamento dello sforamento del tetto di spesa medica dall’anno 2015 fino al 2018.  Lo scorso 15 settembre, inoltre, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero della Salute che certifica il superamento dei tetti di spesa farmaceutica da parte delle Regioni e delle Province autonome per il citato quadriennio. Il quadro normativo richiamato delinea una serie di scadenze temporali alquanto stringenti in cui le aziende coinvolte saranno chiamate a restituire le somme da queste riscosse per la fornitura di dispositivi medici, in eccesso rispetto al tetto di spesa, la cui responsabilità è da attribuire unicamente agli enti pubblici.

A questo punto come tutelare le aziende del settore?

Certamente impugnando la norma davanti al giudice amministrativo in due forme distinte: a) entro 30 giorni dalla pubblicazione dei provvedimenti di ripiano adottati dalle Regioni e Province Autonome, che incidono sulla singola azienda; b) entro 60 giorni a decorrere dal 15 settembre (quindi entro il 14 novembre), censurando il Decreto Ministeriale che accerta il superamento del tetto di spesa sanitaria.  Questa seconda strada si considera preferibile in quanto mirerà ad arrestare l’adozione di provvedimenti successivi di Regioni e Province autonome.

Si attende, inoltre, la pubblicazione del decreto del Ministero della salute che adotterà le Linee Guida propedeutiche all’emanazione dei provvedimenti regionali e provinciali relativi al Pay-back. Una scadenza preoccupante è quella del 15 Dicembre 2022, termine entro cui ogni Regione dovrà pubblicare, definendo con propri provvedimenti, l’elenco delle imprese tenute alla restituzione per ciascun anno, anche tramite la verifica della loro documentazione contabile. Per assicurare il ripiano, e quindi l’ammontare dei versamenti dovuti agli enti territoriali, il comma 1 dell’articolo 18 del suddetto decreto, richiama il comma 9 bis all'articolo 9-ter del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, che prevede la possibilità di attivare un meccanismo di compensazione dei debiti per l’acquisto di dispositivi medici con i crediti dell’azienda inadempiente fino all’intero ammontare. La medesima disposizione prevede inoltre la necessità di una relazione degli enti attestante i necessari recuperi effettuati, che concretizzerebbe un controllo annuale da parte del Ministero della salute.

In definitiva, nonostante i molteplici profili di illegittimità riscontrati, le aziende coinvolte saranno chiamate entro la metà del mese di gennaio 2023 a versare le quote di ripiano di propria competenza relative al quadriennio 2015-2018, pena la compensazione di eventuali debiti-crediti.

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