AL VIA GLI ESAMI DI MATURITÀ, MA QUALE MATURITÀ?

  • mercoledì 19 giugno 2019

Come è cambiato l’esame di maturità, cosa ha determinato la recente riforma del 2017, cosa cambia nella valutazione all’interno della scuola superiore.

Questo anno l’esame di maturità muta profondamente la propria veste. E' stato investito da una penetrante riforma, che ne innova la disciplina. Andiamo, brevemente, ad analizzare i cambiamenti.

Il Capo III del decreto legislativo 62 del 2017 racchiude diverse delle novità più significative.

L’esame avrà finalità di “verifica[re] i livelli di apprendimento conseguiti da ciascun candidato in relazione alle conoscenze, abilità e competenze proprie di ogni indirizzo di studi, con riferimento alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e gli istituti professionali, anche in funzione orientativa per il proseguimento degli studi di ordine superiore ovvero per l’inserimento nel mondo del lavoro”. Divengono rilevanti ora anche le “attività di alternanza scuola-lavoro” nonché lo “sviluppo delle competenze digitali” così al comma secondo dello stesso art. 1.

Spicca altresì la previsione del successivo terzo comma, che impone di tenere conto delle attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione”, la vecchia “educazione civica”.

Già sin qui si profila un esame profondamente differente. Si verifica una convergenza su un programma comune trasversale a tutti i licei e istituti composto da “Cittadinanza e Costituzione”, educazione digitale, alternanza scuola-lavoro.

I requisiti per l’ammissione all’esame sono ora elencati dall’articolo 13 del citato d. lgs.. Oltre ad avere - salvo casi eccezionali - frequentato almeno tre quarti delle ore annuale, rileva l’avere svolto le prove INVALSI nell’ultimo anno di scuola superiore. Occorre inoltre la sufficienza in ogni materia, salvo che il consiglio di classe deliberi per l’ammissione nonostante l’insufficienza.

L’articolo 15 attribuisce un valore maggiore al rendimento nel percorso scolastico dell’ultimo triennio. Infatti i crediti attribuiti in proporzione alla media sono ora un massimo di 40, non più di 25. In altre parole, sul voto di maturità pesa, per quattro decimi, il rendimento dello studente (rispettivamente 12 punti massimi il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto).

I commissari vedranno attribuirsi due classi. La commissione, presieduta da un membro esterno, sarà composta per tre quinti da personale esterno all’istituto e per due quinti da docenti interni. Le decisioni finali sono attribuite dalla commissione intera, che delibera a maggioranza assoluta.

L’art. 17 così recita: “Il consiglio di classe elabora, entro il quindici maggio di ciascun anno, un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, nonché i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti. La commissione tiene conto di detto documento nell’espletamento dei lavori”. Il secondo comma dello stesso articolo 17 riduce a due le prove, più un colloquio finale. La prima prova rimarrà il tema di maturità, mentre la seconda prova rimane quella caratteristica di ciascun indirizzo. A ciascuna prova sarà attribuito un punteggio massimo in ventesimi, e così varrà anche per il colloquio. Il risultato finale quindi, sarà in centesimi, con 60 punti pertinenti all’esame (che vede quindi ridotto il proprio peso rispetto ai 75 del sistema previgente) e 40 per la media di profitto dell’ultimo triennio (proporzionalmente accresciuta di importanza).

La lode è attribuita a più stringenti condizioni (aver ottenuto il massimo dei crediti; aver ottenuto il massimo delle prove). L’esame è superato con un punteggio di 60/100.

Novità importanti investono il diploma, e sono elencate all’art. 21, in forza del quale è allegato al diploma stesso un curriculum, che in forma descrittiva indica i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte, certifica l’abilità e la comprensione nella lingua inglese, vengono indicate le attività di alternanza scuola-lavoro, il volontariato, e altri rilevanti dati a carattere extrascolastico.