IL COMITATO CENTRALE DEL PARTITO SI PRONUNCIA SULLE SANZIONI PER CHI ABUSA DEL PROPRIO POTERE

 

L’assemblea, svoltasi da lunedì 20 a giovedì 23 ottobre, è stata presieduta dal Dipartimento Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, organo di vertice del paese. Un totale di 363, tra membri ordinari e supplenti, ha preso parte alla riunione.

L’assemblea ha adottato una decisione proveniente dal Partito Comunista Cinese sui “principali temi relativi al completo avanzamento dello stato di diritto”. In particolare, gli ufficiali di governo riceveranno delle note di demerito qualora fosse provato che gli stessi abbiano interferito in procedimenti giudiziali.

In base all’istruzione emessa il 23 ottobre scorso, le corte suprema avvierà un progetto pilota per istituire corti regionali e procure amministrative, finalizzate a impedire che gli ufficiali di governo locali possano interferire con i procedimenti giudiziali pendenti.

I capi del governo dovrebbero dare l’esempio di ottemperanza alle regole e normative in vigore, ma la realtà è che molti ufficiali violano le leggi commettendo reati di corruzione e abuso di potere, ha affermato Ying Songnian, professore all’Università Cinese di Legge e Scienze Politiche.

Il principale obbiettivo del Partito nell’avanzare lo stato del diritto è “formare un sistema al servizio della regola socialista cinese” e di costruire un paese fondato sullo stato socialista del diritto.

Ma Huaide, vice presidente dell’ Università Cinese di Legge e Scienze Politiche, ha affermato che nell'ambito del sistema di valutazione in corso molti funzionari governativi fanno della crescita economica la priorità assoluta e trascurano l'attuazione dello stato di diritto.

Una ricerca condotta da Ma lo scorso anno ha evidenziato che solo 36 delle 53 città campionate, tra cui Pechino e Shanghai, hanno raggiunto il minimo richiesto per la valutazione della "governance della legge". Nessuna delle autorità locali ha riportato un punteggio superiore a 80 punti (su un totale di 100).