La Cina alla conquista del calcio

L’ultimo baluardo espugnato dall’avanzata cinese nel mercato italiano è il calcio. Prima il gruppo Suning si aggiudica il pacchetto di maggioranza dell’Inter, ora una cordata di imprenditori corteggia il Milan. Mentre capitali cinesi entrano nella proprietà di squadre italiane, occorre interrogarsi su quale sia la reale natura dell’interesse di governo e imprese private nell’affare calcio, posto che tale sport non è mai stato uno dei primari interessi del partito comunista, né tantomeno rientra tra gli sport tradizionali del paese.

Sarebbe ingenuo giustificare queste operazioni in nome di un amore per i team italici, la verità è che ogni investimento cinese ha una chiara razionalità in termini economici, e di ricaduta sugli interessi nazionali.

Nella Repubblica Popolare la direzione dell’economica è decisa a tavolino con dettagliati piani quinquennali, che prevedono analiticamente la crescita del Pil, i livelli di produzione e dei consumi; tradizione che risale alla Russia sovietica, ma che ha sempre confermato la puntualità cinese a mantenere le promesse socio-economiche.

Tra gli obiettivi del nuovo piano quinquennale, che comprende il periodo dal 2016 al 2020, c’è quello di spostare il motore della crescita dalle esportazioni al consumo interno, affinché siano i “domestic-led growth” a trainare lo sviluppo economico del paese. Inoltre per la prima volta in un pacchetto di riforme trova spazio il tema dello sviluppo dello sport.

Sempre in questa ottica, nel 2015, prima del lancio del piano quinquennale, il governo aveva stilato un ambizioso piano per la riforma e lo sviluppo del calcio cinese: un super progetto comprendente la costruzione di stadi e accademie calcistiche che dovrebbe rendere la Cina una potenza mondiale del pallone entro il 2050.

Ecco che alla luce di questi dati è più facile ragionare sul senso delle recenti operazioni di mercato. Si tratta di investimenti che rispondono a precise politiche: in primo luogo il calcio può essere un’utile valvola di sfogo e di coesione nazionale per fronteggiare il cambiamento di rotta e l’eventuale instabilità segnata dall’entrata in vigore del XIII piano quinquennale. Infine, posto che nel mondo il calcio rappresenta il primo grande evento sportivo, un ruolo da protagonista a livello globale offrirebbe alla Cina un modo per migliorare la propria immagine e l’integrazione con l’Occidente.